La danza allo specchio: una bella metafora della nostra mente che si allena con il neurofeedback

E se ci fosse un modo per allenare con semplicità il nostro cervello, fargli riassumere tono, vitalità, freschezza? La neuroplasticità è una qualità innata del nostro cervello di ripararsi, modificarsi, adattarsi agli stimoli esterni e le neuroscienze stanno studiando solo da qualche anno questa meravigliosa capacità.

Sono stati prodotti vari strumenti di “brain training” negli anni, alcuni in forma di giochi (Lumosity è il più famoso), altri, più complessi e strutturati, come strumenti da usare sotto controllo di personale medico: in questo caso si parla di neurofeedback clinico e siamo nel campo della cura del trauma.

Da qualche anno si sta facendo largo un nuovo strumento, il neurofeedback dinamico non lineare di Neuroptimal®, è un sistema di Neurofeedback dinamico non lineare che favorisce, supporta, crea le condizioni per la realizzazione del benessere psicofisico e mentale, sviluppando le potenzialità e l’armonia delle funzioni cerebrali. Il sistema si fonda sui principi della neuroplasticità e dell’omeostasi dinamica, ma non è un dispositivo medico. La FDA (Food & Drugs Administration), l’organismo statunitense di riferimento in questo campo, lo definisce “General Wellness Product“, cioè un prodotto per il benessere generale, permettendone quindi un uso largo, non legato ad alcuna diagnosi, e applicabile in un’ampia serie di contesti.

Il neurofeedback con Neuroptimal® si fonda sui principi della neuroplasticità e dell’omeostasi dinamica attraverso i quali il cervello è alla ricerca perpetua delle condizioni ideali di equilibrio ed è in continua evoluzione. A qualsiasi età e qualunque sia la condizione psicofisica della persona, il cervello è in grado, grazie al supporto del Dynamical Neurofeedback®, di ritrovare la stabilità e l’efficienza perduta a causa affaticamento psicofisico che una persona ha accumulato nel corso della propria vita.

In un contesto così sfidante come quello che stiamo affrontando, ho deciso di approfondire l’uso di questo strumento, usandolo e testandolo in prima persona. Sono rimasto davvero stupito dei risultati conseguiti in termini di presenza mentale, capacità di attenzione e focus, determinazione nelle scelte e scioltezza nelle diverse situazioni. Un preciso senso generale di “avere il controllo della situazione” in maniera potente ma rilassata, prossima a una permanenza di uno stato di flow quale è stato definito e studiato da Mihály Csíkszentmihályi (si veda il suo libro “Flow. Psicologia dell’esperienza ottimale“).

NeurOptimal Proud
È per questo che ho ottenuto la certificazione di Trainer,
e ora sono “fiero di offrire sessioni Neuroptimal®“!

Il principio di funzionamento è straordinariamente semplice: applico alla persona 5 sensori, due sulla tecnica cranica (e sono i veri e propri “lettori” dello stato elettrico a livello della cute) e tre sulle orecchie (servono solo come riferimenti). I sensori sono connessi alle apparecchiature Neuroptimal® e la persona, attraverso delle cuffie, ascolta della musica.

E qui comincia la “magia” (se non fosse tutta scienza): quando si ascolta una musica melodica, il cervello si abbandona al suo scorrere e tende ad anticiparne l’andamento. Durante la sessione di NeurOptimal® l’ascolto viene disturbato, cioè brevissimamente interrotto, ogniqualvolta il cervello entra in un’area di variabilità emergente. In questo modo, ogni volta che il cervello attua schemi disfunzionali, la musica viene sospesa per una frazione di secondo, per un istante in tutto simile a quando salta la puntina su un disco in vinile. Questo disturbo crea un feedback negativo per il cervello, che cerca una nuova organizzazione, attuando una risposta di ri-orientamento con successiva “sincronizzazione attraverso il caos“.

E’ da molto che studio i migliori sistemi di biofeedback e neurofeedback per aiutare i contesti organizzativi e aziendali e soprattutto le persone al lavoro: fa parte della mia mission: “Aiutare, affiancare, formare e stimolare persone e aziende, perché le persone fioriscano e le aziende prosperino”.

Neuroptimal® risponde appieno a questo bisogno: è semplice, efficace, non richiede un impegno giornaliero della persona (tipicamente si fanno un paio di sessioni alla settimana, anche se non ci sono “protocolli” predefiniti) e tutto è gestito in autonomia dal Trainer.

Credo che in azienda Neuroptimal® abbia un campo di applicazione vastissimo. I tempi brevissimi, le pressioni continue dal mercato che cambia, la stanchezza anche del nuovo contesto creato dal COVID con il lavoro in remoto: tutto questo sta creando un ambiente sempre più difficile da gestire e in cui la defocalizzazione è continua. Abbiamo bisogno di focalizzarci di più, con maggiore naturalezza, mantenendo al centro gli obiettivi ma soprattutto la nostra capacità di stare presenti ad essi e alle persone dei nostri team. Questa è la promessa di Neuroptimal® e queste testimonianze da imprenditori e manager credo siano significative:

“Brain training that works” è lo slogan di questo strumento

Nasce così una vera e propria ginnastica per il cervello che, attraverso un allenamento, viene stimolato a cercare strade alternative, nuove e funzionali per ritrovare il proprio benessere. NeurOptimal® promuove così ad ogni nuova sessione un potente processo di autoregolazione e autoguarigione attraverso il cambiamento.

Il tipico setting delle sessioni Neuroptimal®

Voglio del tutto chiarire che questo strumento non ha natura medica e quindi non è pensato per la “cura” o la “terapia”. Potrei dire che il protagonista assoluto è il cervello (la mente!) della persona che fa la sessione, con l’assistenza di un algoritmo matematico molto avanzato che non fa null’altro che “fare un fischio” al cervello quando nota una variabilità emergente nei suoi schemi adattivi. Il sistema, è importante sottolinearlo, non “immette” nulla nella persona; i sensori sono totalmente passivi e l’energia in gioco è solo quella del cervello della persona. In totale analogia a un allenamento sotto l’occhio attento di un coach, quando questi nota un comportamento semplicemente diverso dal solito (questo si intende con variabilità emergente), manda un fischio al cervello persona in allenamento solo attraverso quella brevissima interruzione della musica. E’ poi il cervello a valutare se lo schema appena trascorso è di una risposta adattiva a una novità o se è invece dovuto a uno schema ripetitivo e quindi anche disfunzionale. Il cervello stesso in allenamento cerca allora in autonomia nuove strade e nuove soluzioni, senza alcuna forzatura né indicazione.

I campi di applicazione sono davvero sterminati e qui ne troverete un lungo elenco. A me interessano soprattutto le applicazioni in azienda, quindi sicuramente il tema del focus (vedi qui https://neuroptimal.com/brain-training-and-focus/) e della gestione dello stress e dell’affaticamento. Credo che sia possibile, e lavoro per questo, lavorare in maniera soddisfacente e produttiva mantenendo però una focalizzazione fluida e adattabile, non agendo cioè attraverso lo “sforzo” ma attraverso lo “stato di pronto” o “mente come l’acqua” di cui parla David Allen.

Le testimonianze sono molte e la ricerca scientifica alla base di Neuroptimal® è vasta e consistente.

Ma probabilmente il miglior modo di convincersi delle potenzialità di questo strumento è il “metodo della marmellata”: niente di metterci un dito e assaggiarla. Per questo sono a disposizione e sono fiero di offrirvi sessioni Neuroptimal®!

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